venerdì, settembre 29, 2006

 

Dinamiche familiari


(Anne Ancelin Schützenberger, La sindrome degli antenati, Di Renzo Editore)

Nel volume l’autrice, terapista e analista con oltre quarant’anni di esperienza, spiega e fornisce esempi clinici del suo originale approccio psicogenealogico alla psicoterapia: siamo semplici anelli in una catena di generazioni e spesso non abbiamo scelta, diventando vittima di eventi e traumi già vissuti dai nostri antenati. Il libro contiene interessanti casi-studio ed esempi di “genosociogramma”, che illustrano paure all’apparenza irrazionali, difficoltà psicologiche o persino fisiche scoprendo e cercando parallelismi tra la propria vita e quella dei propri avi.


mercoledì, settembre 20, 2006

 

I due volti di Carotenuto



L’analista è morto a Roma all’età di settantadue anni.

Con Aldo Carotenuto stroncato da una crisi cardiaca all’età di settantadue anni scompare uno dei protagonisti “storici” della cultura Junghiana. Allievo del grande ed eccentrico Ernst Bernhard ( il terapeuta di Fellini e della Ginzburg ), studioso di fama internazionale, professore di Teorie della personalità alla Sapienza di Roma, Carotenuto è stato l’analista più chiacchierato di questo Paese, il più famoso e il più invidiato, il più amato ed il più odiato.
I suoi detrattori
molto astiosi parlavano di lui come dell’Alberoni della psicoanalisi italiana: per la sua tendenza che si è andata accentuando negli anni a pubblicare libri poco “facili” e inclini al rosa. Gli amici, gli allievi, e soprattutto i pazienti spesso di gran nome, come ad esempio Fernanda Pivano lo hanno invece sempre difeso pubblicamente, lo hanno considerato piuttosto un uomo fragile e narcisista, magari infantilmente bisognoso di essere amato, comunque un intellettuale di grande generosità umana e professionale, e per certi versi geniale.
Una decina di anni fa, il gran circo mediatico entrò in fibrillazione per un “incidente” indubbiamente solleticante
la denuncia di un ex paziente sedotta e abbandonata, seguita dall’uscita del terribile dongiovanni dall’associazione italiana di psicologia analitica (Aipa). Ma alla fine non è per questo episodio che si ricorderà Carotenuto: la pericolosa confusione tra stanza d’analisi e stanza da letto, i “transfert erotici” sono casi ricorrenti nel mondo dell’inconscio e hanno travolto diversi illustri custodi del sapere junghiano e freudiano, magari con meno clamore.
È invece la capacità di lasciare un segno originale che è decisamente più rara, e Carotenuto rimarrà come lo studioso che ha “scoperto” un capitolo illuminante della storia della psicoanalisi, ricostruendo per la prima volta il triangolo
non solo intellettuale che ha avuto per protagonisti Jung, Freud e la mano nota Sabina Spielrein: il suo Diario di una segreta simmetria, pubblicato da Astrolabio nel 1980, è un libro fondamentale sul piano scientifico, non a caso tradotto anche in giapponese.
Quando, un paio di anni fa, fece la sua comparsa il film di Roberto Faenza
Prendimi l’anima dedicato alla figura della Spielrein, ebrea russa bella e psicotica, paziente e poi amante di Jung, più tardi devotissima a Freud, comunque a lungo schiacciata dalla personalità dei due giganti, Carotenuto ne fu davvero molto ferito, disse di sentirsi “derubato”, si dolse di essere stato citato solo nei titoli di coda: un po’ troppo en passant, effettivamente.
Analista controverso ma coltissimo, appassionato della creatività umana e del suo rapporto con la malattia, Carotenuto ha dedicato molti dei suoi studi a scrittori come Pisolini, Kafka, Dostoevskij, Shakespere, Bousquet. Una volta accantonati i pettegolezzi e le battute
quelle si, troppo “facili”, - bisognerà pienamente riconoscere il suo ruolonel grande teatro della psicoanalisi, frequentato spesso da mediocri ragionieri dell’anima.
«Bisogna distinguere tra la produzione saggistica di Carotenuto e la sua personalità che conteneva elementi oscuri, come del resto si potrebbe dire per ogni individuo». Mario Trevi, il grande autorevolissimo vecchio dello junghismo italiano, riconosce l’importanza di moltiu libri di Carotenuto, magari quelli meno celebri. Opere che hanno affrontato il pensiero asistematico e contraddittorio del maestro svizzero (Senso e contenuto della psicologia analitica, Bollati Boringhieri; Jung e la cultura italiana, Astrolabio), lo sviluppo psichico femminile (La scala che scende nell’acqua, Bollati Boringhieri), la tesi di Neumann sullo sviluppo della coscienza maschile (Il labirinto verticale, Astrolabio) fino al Trattato di psicologia della personalità (Cortina) e alla direzione per la Utet dei due volumi del Trattato di psicologia analitica.
I funerali di Aldo Carotenuto si terranno alle undici di questa mattina, a Roma, nella Basilica di Santa Maria in Trastevere.

Per Di Renzo Editore ha pubblicato:

La mia vita per l'inconscio

Nel mondo dei sogni



venerdì, settembre 08, 2006

 

La mente del criminale


Come si fa a capire se una persona è incline alla delinquenza? Queste persone hanno forse delle attenuanti in caso di giudizio? Come pensa e come agisce un criminale? Come funziona la sua mente?

Questi ed altri sono i temi che stanno sempre più incuriosendo gli psicologi, specie quelli che si interessano di questioni forensi. Jonas Rappeport è stato uno dei primi a porre sotto esame tale aspetto. In questo splendido libretto, frutto di una lunga intervista con l'autore, vengono evidenziati alcuni aspetti e alcuni momenti che hanno caratterizzato lo sviluppo di questa nuova disciplina.

L’Autore, decano della psichiatria forense americana, fornisce in questo libro, un brillante spaccato della società americana, tessendo le linee di intersezione tra psicologia forense e psicologia clinica. L’una non può escludere l’altra, giacché la conoscenza del crimine richiede la conoscenza dell’uomo e delle mille sfaccettature della sua psiche.

Jonas Rappeport, Nella mente di un criminale, Di Renzo Editore.



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